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I genitori di Lisa, preoccupati, iniziarono a notare i profondi cambiamenti e il disagio che stava attraversando e decisero di intervenire, ma lei non ce la faceva a dir loro cosa stava succedendo, cercando disperatamente di nascondersi da quel nemico invisibile che la stava fagocitando.
Incomincia però a farsi chiaro nella sua mente che così non può andare e che deve parlarne con qualcuno: questa situazione è troppo grande per lei, ha bisogno di aiuto. Quindi quella sera a cena, nonostante la paura e vergogna, racconta tutto a mamma Serena e papà Fabrizio, dell’immagine manipolata, dei commenti offensivi del suo senso di impotenza.
I suoi genitori la ascoltano, senza mai interromperla, se non per chiederle dei chiarimenti. Nella loro mente una cosa è chiara: quello che sembrava uno scherzo di pessimo gusto si era trasformato in una persecuzione, oltre a essere un reato, e decidono di intervenire preoccupati soprattutto per le ripercussioni emotive che Lisa era costretta a subire a causa della risonanza avuta da quellimmagine inappropriata.
Decidono di rivolgersi alla scuola e alle autorità competenti, chiedendo aiuto e azione immediata.