Erica, una studentessa brillante e socievole, era molto attiva sui social media. Un giorno, un utente anonimo di nome Digital Goblin_ iniziò a inviarle messaggi minacciosi, dicendo che avrebbe pubblicato informazioni personali su di lei se non gli avesse dato accesso alle sue risorse online. Erica si sentì terrorizzata e bloccò immediatamente lutente sconosciuto. Tuttavia, l’ansia e la paura la tormentavano costantemente. Alla fine, decise di confidarsi con la sua famiglia, che la sostenne e l’aiutò a contattare le autorità competenti per affrontare la situazione
Erica era una studentessa come tante, con un grande sogno: diventare un’influencer professionista. Un po per gioco, un po per curiosità la sua passione per i social l’aveva portata a condividere piccoli pezzi della sua routine online.
Erica incomincia a ricevere molte richieste sia dai suoi follower che da persone sconosciute, messaggi, chiamate, tanto da non riuscire più a parlare con i suoi amici, anche loro molto straniti dalla strana trovata della sera prima.
I genitori di Erica decidono di prendere dei provvedimenti, rivolgendosi alle autorità competenti. Erica crea un post in cui spiega le misure intraprese. Le reazioni dei suoi follower non tardano ad arrivare.
Con l’aiuto delle autorità DigitalGoblin_ fu individuato e affrontò le conseguenze delle sue azioni. Sara, nel frattempo, iniziò un percorso di guarigione emotiva. Le cicatrici lasciate dalle minacce di DigitalGoblin_ non sparirono facilmente.
Lesperienza vissuta da Erica non solo la rese più consapevole sul mondo digitale e su come fruirne in sicurezza, ma anche più compassionevole verso coloro che potessero trovarsi nella stessa situazione e a intervenire attraverso le giuste modalità nei casi di abuso.
